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May 28 1974_BRESCIA
8 MORTI E 103 FERITI

LA STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA:

I NEOFASCISTI COLPIRONO TRA LA FOLLA PER SEMINARE IL TERRORE E PRECIPITARE IL PAESE NELLA GUERRA CIVILE.

LA STRATEGIA DEL “PARTITO DEL GOLPE” NELLA PRIMA META’ DEGLI ANNI ‘70

Dopo quattro istruttorie e due iter giudiziari, conclusisi, fra il 1979 e il 1989, con un nulla di fatto. L’unica condanna fu in primo grado, il 2 luglio 1979, nei confronti di Ermanno Buzzi (all’ergastolo) e Angelino Papa (dieci anni e sei mesi). Buzzi, alla vigilia del processo d’appello, having declared that "want to talk," was assassinated on April 13, 1981, in the "super-prison" of Novara, even forty-eight hours after his arrival penitentiary institution of Brescia, on the instructions of the Ministry of Justice. A strangle him in the yard during the hours of air, and Pierluigi Concutelli Mario Tuti, two of the leading exponents of black terrorism. His death sentence had been published the previous month to "Quex," the connection of the neo-fascists imprisoned sheet, printed in Paris with the help of French neo-Nazis, and circulated in the same prison of Novara. Hard to believe that those who ordered his transfer he was totally unaware. THE ACCUSED

on charges of having participated in the conception and organization of material massacre now appear in the dock some of the main leaders of the group of neo-Nazi New Order, which became very famous in recent years the judicial reports, thanks to the reopening of several investigations into "dark carnage." The names of those once Delphi Zorzi, then head of the cell in Mestre, now a Japanese citizen, sentenced to life imprisonment in the first degree for the massacre of Piazza Fontana, then acquitted, of Carlo Maria Maggi, the "regent" New Order in Northeast Italy, tried, unsuccessfully, for the massacre of December 12 the Bank National Agriculture and the front of the police headquarters in Milan, May 17, 1973. With them in the dock, on this occasion, also Mauritius Tramonte, a militant of the New Order, but especially by his own admission confidant of Sid with the code name of "source Triton. Carlo Digilio, the 'arms' of the group and repository of all the secrets of the clandestine structure of the organization, whose interrogators were allowed to reopen the investigation, will not appear, however, between the accused and' died a few months ago. In the course of this investigation were also been investigated another fifteen characters whose history is often intertwined with many episodes of "strategy della tensione”. Tra loro, Pino Rauti, già nell’immediato dopoguerra discepolo di Jiulius Evola e partecipe ai primi gruppi clandestini neofascisti, poi fondatore di Ordine nuovo; Mario Di Giovanni, uno dei più noti squadristi milanesi degli anni ’70; Guérin Sérac, prima nelle Waffen-Ss, poi nell’organizzazione terroristica francese Oas, successivamente al servizio della Cia, animatore a Lisbona della finta agenzia di stampa “Aginter Press”, uno degli snodi organizzativi dell’eversione di destra a livello internazionale; l’ex-generale dei carabinieri Francesco Delfino, capitano nel nucleo operativo di Brescia nel 1974.

LA STRAGE La mattina del 28 maggio 1974 a Brescia, sotto un cielo cupo e piovoso, alle 10 e 12 minuti, nel corso di uno sciopero generale cittadino di quattro ore, indetto da Cgil, Cisl e Uil, congiuntamente al Comitato permanente antifascista, in risposta alle ripetute violenze fasciste, mentre in Piazza della Loggia da pochi minuti stava parlando il sindacalista della Cisl Franco Castrezzati, scoppiò una bomba posta in un cestino per i rifiuti, sul lato est, sotto i portici. I morti furono 8 e 103 i feriti. La piazza era già colma di gente, più di 2.500 le persone presenti, ancora in attesa di due dei quattro cortei previsti. Incerta rimase sempre la natura e la quantità dell’esplosivo. Accadde infatti che alle 11,45, a poco più di un’ora e mezza dallo scoppio, senza even wait for the arrival of the magistrate, the square was washed by the fire pumps with hoses, as decided by the police, scattering the remains of the bomb explosion. A false nothing further research into the sewers. Before that, no, that morning, he had given thought to control boxes, metal bins distributed in the square and under the arcades, although the police stop since 8:30 am. The sanitation workers, for their part, had been responsible for emptying them between 6.45 and 7.00. Only the stage was controlled by the vice-quaestor Aniello Diamare have responsibility for managing the service of public policy. Yet an impressive series of bombings struck in the months before the Lombardia, l’Emilia e la Toscana. Il 28 marzo in Piazza Maspero a Varese lo scoppio di un ordigno aveva ucciso, poco prima dell’apertura del mercato, un ignaro fiorista, e, proprio a Brescia, il 19 maggio Silvio Ferrari, un giovane neofascista, era saltato in aria con il suo scooter mentre trasportava una bomba ad alto potenziale. Silvio Ferrari, figlio di una famiglia agiata, era già a 21 anni un esponente di primo piano dell’estrema destra bresciana. Aveva avuto legami con Anno zero, la reincarnazione di Ordine nuovo dopo il suo scioglimento nel 1973. Diverse le sue amicizie anche fra i sanbabilini. Rimase dilaniato, in Piazza del Mercato, alle tre e cinque di notte, dallo scoppio di una bomba che, in previsione di un altro attentato, was carrying on the platform of the Vespa 125 "Spring" of his brother Mauro. The bomb consisted of one kilogram of TNT and ammonium nitrate, formerly with the electric detonator triggered and the device to watch. On his body, his belt, was found an empty holster and three-meter with a 7.65 Beretta magazine and the bullet in the chamber. A short distance burned copies of the magazine, "Year Zero". On the same night, almost simultaneously, a car license plate Milan, with four on board fascists ended inexplicably crashed into a wall and the corner of Via Villa Glori Via Milano. The driver died. Even in this circumstance in the car were found copies of "Year Zero”. Ai funerali di Silvio Ferrari, comparve, a firma “I camerati”, una corona di fiori con l’ascia bipenne, simbolo prima di Ordine nuovo, poi di Ordine nero. Sarà proprio a seguito della sua morte che, il 22 maggio, il Comitato permanete antifascista e Cgil, Cisl e Uil, nel quadro dell’escalation terroristica e delle indagini sul Mar (il Movimento di azione rivoluzionaria), indiranno lo sciopero generale cittadino.

IL “PARTITO DEL GOLPE” Solo qualche giorno prima la bomba di Piazza della Loggia, il 9 maggio, i capi del Mar erano stati arrestati alla vigilia di un piano di attentati a tralicci, porti e aeroporti, previsto in diverse città, tra le altre, Roma, Genova e Firenze. Sullo sfondo l’intreccio tra l’anticomunismo “bianco” animato da Edgardo Sogno, con l’appoggio di settori delle Forze Armate, e l’eversione neofascista coagulatasi attorno ad Ordine nero, la nuova sigla nella quale erano confluite le principali organizzazioni terroristiche, da Avanguardia nazionale alle Sam (le Squadre d’azione Mussolini) Mesi prima il giudice padovano Giovanni Tamburino aveva scoperto le trame della cosiddetta “Rosa dei Venti”, dal simbolo utilizzato da una costellazione articolata di gruppi neofascisti identico a quello della Nato. Due giorni dopo la strage, il 30 maggio, alle 7 del mattino, a Pian del Rascino, in provincia di Rieti, nel corso di una sparatoria, due ranger station and five police officers led by Marshal, and Sid's agent, Antonio Filippi, killed Giancarlo Esposti, 27, one of the leading exponents of Black Order, the armed wing of Mar, camped in a clearing. The dynamics of armed conflict was never clarified. The body of complaints was found riddled with bullets and ended with a shot to the head. Occasion were under arrest and Alessandro D'Alessandro Danieletti Intino, 21 and 20 years, linked to National Vanguard. In Land Rover Hammerling Mauser sniper rifle, caliber 7.62 NATO, two machine guns, pistols, ammunition, a large quantity of explosives, including 50 kilograms of Anfo, hundreds of detonators. In the pockets of Complaints una tessera della Pide, la polizia politica portoghese appena sciolta dopo la “rivoluzione dei garofani”, una tessera da studente della Sorbona, un’agendina e due foto formato tessera di Cesare Ferri, notissimo neofascista milanese. Carlo Fumagalli, il capo del Mar, chiarirà che l’obiettivo era di arrivare a tentare un colpo di stato, con l’aiuto di nuclei terroristici. Teatro delle operazioni la Valtellina, ma anche il centro Italia. Il gruppo di Esposti si trovava in Abruzzo in attesa di un’azione che avrebbe dovuto fungere da detonatore per l’entrata in azione sua e di gruppi analoghi. Alessandro Danieletti confesserà che la prospettiva golpista si sarebbe dovuta attuare attraverso “una serie di attentati of increasing severity, "the indiscriminate killing in different cities. Will also support the mission of the group, to which he belonged, included an attack in Rome, June 2, on the occasion of Republic Day. The commandos had moved from London immediately after his arrest, May 9, Carlo Fumagalli. According to D'Intino the original plan, which included attacks on refineries, railroads and dams, should have their own take on 28. Hitting the crowd to sow terror was part of the coup plans in the sectors of the armed forces and right-wing subversive, to plunge the country into the abyss of a "civil war" or to lead to an authoritarian turn. In those years were particularly presi di mira i treni. Solo sul tratto, di cento chilometri, che collega Arezzo, la città di Licio Gelli, a Bologna, tra il 21 aprile del 1974 e il 7 gennaio del 1975, si consumò una strage, quella del 4 agosto del 1974 con una bomba sul treno “Italicus” (12 morti e 44 feriti), mentre sei altri diversi tentativi andarono a vuoto per un nonnulla. Una linea “maledetta” ancora teatro, negli anni a venire, di spaventosi eccidi: il 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna e il 23 dicembre del 1984 sul rapido Napoli-Milano.

L’ULTIMA INCHIESTA Due le testimonianze principali che hanno accompagnato l’ultimo lavoro di indagine dei sostituti procuratori di Brescia Roberto Di Martino e Francesco Piantoni: that of Carlo Digilio, a former explosives expert of the New Order, already at the base with his tales of the proceedings on Fountain Square, and that of Mauritius Tramonte. To provide the explosive was Delfo Zorzi. Marcello Blower, capocellula of Verona, died years ago, would have carried. The same Digilio, a stop on the route, would take care of putting the bomb "safe", preventing them from inadvertently explode along the route. In Milan he was handed over to Sam's Giancarlo Esposti, physically mandated to perform the killing. According to Maurizio Tramonte was instead Melioli Giovanni, the leader of Rovigo ordinovisti to place the explosive. For the record, was found dead in Melioli his bed, in January 1991, with half a kilo of cocaine on the bedside table. A story that if it departs from that of Carlo Digilio, lingers with a wealth of special preparatory meetings, but especially on the role of Carlo Maria Maggi, one of the leaders on the Sea of \u200b\u200bCarlo Fumagalli and some intelligence officials, as well as Ermanno Buzzi, the neo-fascist Brescia sentenced to life imprisonment in the first trial. But by far the most interesting element is another. The documents judges enclose a photograph taken in Piazza della Loggia a few moments before the explosion of the bomb. The crowds, with un'attendibilità recognition, according to the technical, very high, around 92 percent, the same Maurizio sunset, "the source Triton of Sid. A presence that brings to mind the testimony of a middle-aged woman, present at the meeting that day, who testified that he occasionally heard, a few minutes before the explosion, seeking shelter from the rain under the arcades, a whispered dialogue between two young men. One said to another: "You ready for the bomb?". They almost immediately lost sight of the crowd.